La campagna non è mai stata così attraente come negli ultimi mesi. Quando temevano di non uscire più dalla quarantena e rimuginavamo sulle possibili vie di fuga, ecco presentarsi l'immagine di campi e spazi solitari come rifugio sicuro. Perché il rustico con la terra intorno è la metafora ideale del distanziamento sociale che tanto ci preoccupa di questi tempi. Una terra della salvezza dove ritirarsi in intimità, da soli, con la famiglia, con un piccolo gruppo di amici cari, alla ricerca di un'isola felice. Come ha scritto l'esperta di luxury travel Zoe Dare Hall sul quotidiano The Telegraph, nel Regno Unito, appena dichiarato il lockdown, molti Uhnwi (Ultra-high-net-worth individual s), alias i miliardari inglesi, hanno lasciato Londra per trasferirsi in cottage protetti da prati e boschi. In Italia, la campagna non ha mai riscontrato il fascino che nutre presso gli inglesi, ma recentemente qualcosa è cambiato, già prima della pandemia.

In passato c'erano state fasi di emigrazioni fuori città per realizzare agriturismi e aspirazioni agricole, comunque una fuga dalle città inquinate. Per esempio, negli anni Novanta, molti italiani sognavano una vita più frugale. Destinazione simbolo: la Toscana. Fenomeno connesso: il Chiantishire, con il boom immobiliare di ville e tenute, e una nuova vocazione anti urbana che poi ha continuato a infatuare soprattutto inglesi e americani per festeggiare compleanni, anniversari, nozze e qualunque evento solenne. Sono passati trent'anni da quella prima ondata, e ora anche i giovani italiani, nativi digitali e creatori di start up inclusi, si riappassionano alla vita rurale, ai suoi ritmi, ai suoi sapori, all'aria buona, tutti presupposti di una migliore qualità esistenziale. Dopo le proteste ambientaliste di Greta Thunberg, la sostenibilità da valore condiviso è diventato imprescindibile. E ora che Zoom e Instagram ti connettono alla stessa velocità con Milano, Londra e New York, l'isolamento in campagna è una scelta più facile e persino auspicabile.

Locanda La Raia (Piemonte) In una stazione di posta dell'800 nel Gavi, sulla strada dai monti al mare, sono state realizzate 10 camere, 2 appartamenti, un ristorante, la spa con piscina. Lo stile è quello di una casa di campagna moderna, con pezzi di design e antichi, e grandi finestre per catturare la campagna intorno: 180 ettari di biodiversità tra viti, seminati, laghi e giardini di fiori, alberi e piante officinali usate per il menu. Si pranza all'aperto (anche picnic). Borgo della Spiga (Marche)

Ambasciatrice italiana di questo lifestyle è Livia Giuggioli, produttrice cinematografica e co-fondatrice di Eco-Age, che ha reimpostato moda e mondanità in chiave verde. Abituata ai red carpet al fianco dell'ex marito premio Oscar Colin Firth, ha creato il Green Carpet Fashion Challenge, e ha contribuito a fare di Città della Pieve, dove possiede una tenuta di famiglia, un avamposto di vita bucolica, insieme ad alcuni intellettuali e artisti inglesi che abitano in antichi casali circondati da giardini e campi. E non è raro incontrarla sul camioncino carico di frutta e verdura biologica con il fratello Alessandro Giuggioli, a sua volta produttore e attore cinematografico, ora agricoltore-imprenditore di Quinto Sapore.

Anche in Italia come in Inghilterra, il ritorno alla campagna è un movimento che parte dall'alto della scala culturale e sociale. E se è noto il legame atavico con la terra di famiglie nobili, come i baroni Planeta e i conti Tasca d'Almerita, che girano il mondo per tornare sempre alle radici siciliane, altri ci sono arrivati per rimediare ad anni di stress metropolitano con una vita bucolica, al seguito delle stagioni. Ormai la sostenibilità non è più solo un valore condivisibile, bensì una necessità impellente a cui molti di noi aspirano e guardano con speranza. L'estate post-Covid è l'occasione ideale per sperimentarla, cominciando da una vacanza rilassante (e sicura) in campagna, in ville e agriturismi con charme da vendere, grazie alla cura, al buongusto e al background dei proprietari. Eccone alcuni.

La Pescaia Resort (Toscana)

Dopo Milano, New York e Buenos Aires, le sorelle Beatrice e Margherita Ramella hanno scelto di recuperare la tenuta di famiglia in Maremma. Con occhio cosmopolita hanno intravisto l'opportunità di realizzare tra quei casolari un country resort attuale. E ci sono riuscite: recuperando arredi, foto e i cimeli di famiglia, hanno creato un'atmosfera speciale nelle camere, al ristorante, nella corte con il piccolo bar. Dell'azienda agricola e del maneggio si occupano i mariti argentini delle sorelle Ramella. A Sticciano Scalo, Grosseto.

Fatuaria (Puglia)

Una masseria a trulli di metà ‘800, in un borgo rurale della Valle d'Itria è diventata un hotel di 6 camere distanti tra loro e con giardino privato, arredate con un mix di design, arte contemporanea, oggetti contadini (ma senza tv). La zona centrale è rimasta com'era con il camino, i muri in pietra, i pavimenti in malta. C'è anche una minuscola galleria d'arte allestita nella chiesetta. Ha la piscina e il ristorante affacciato sulla corte dei carrubi, vicino all'orto. D'estate, a Ostuni, il Fatuaria Arena Festival anima le serate in masseria con musica e attività culturali.

Tenute Pacelli (Calabria)

Un casino di caccia del ‘700, una cantina e un patio, una quercia secolare e intorno distese di vigne biologiche di Magliocco dolce e Merlot. In questo scenario bucolico, nella campagna di Malvito, la famiglia Pacelli riceve gli ospiti in tre appartamenti ristrutturati con travi a vista e arredi antichi, prepara la colazione con marmellate biologiche e pane fresco, propone degustazioni dei vini dell'azienda.

Locanda La Raia (Piemonte)

In una stazione di posta dell'800 nel Gavi, sulla strada dai monti al mare, sono state realizzate 10 camere, 2 appartamenti, un ristorante, la spa con piscina. Lo stile è quello di una casa di campagna moderna, con pezzi di design e antichi, e grandi finestre per catturare la campagna intorno: 180 ettari di biodiversità tra viti, seminati, laghi e giardini di fiori, alberi e piante officinali usate per il menu. Si pranza all'aperto (anche picnic).

Borgo della Spiga (Marche)

Raggiungibile da una strada bianca, un piccolo borgo a Cingoli tra campi di grano e girasole è stato ristrutturato da Debora e Andrea Magro, milanesi fuggiti dalla città. Hanno solo 6 camere e due appartamenti, la piscina e un bistrot aperto sempre a pranzo, e tre sere a settimana per la cena. Sabato menu vegetariano.

Case Marianneddi (Sicilia)

Nella Riserva di Vendicari, vicino a Noto, una masseria con sei camere divise tra case e casette, affacciate su una corte comune. Tra frinire di grilli e balle di fieno, ci si rinfresca con la granita fatta in casa (come tutto) e lo yoga sul “tappe-timo”.